“TUTELA CONDOMINI” è una testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Torino | R.g. 24513/2024 | Registro Stampa NR. 38 DEL 22/10/2024

Secchio d’acqua dalla finestra: cosa si rischia?

Nel cuore della notte, quando il silenzio dovrebbe regnare, l’urlo di un gruppo di ragazzi o la musica assordante di un bar possono diventare un incubo per chi abita nelle vicinanze. Ma se la legge non interviene subito, è lecito difendersi lanciando una secchiata d’acqua dalla finestra? La risposta arriva da una recente pronuncia della Cassazione e ci mostra come il confine tra reazione e reato sia più sottile di quanto si pensi.

È lecito usare l’acqua per fermare gli schiamazzi?

No, la secchiata d’acqua non è un rimedio legale contro il rumore in strada. Per quanto possa sembrare una reazione istintiva, magari dettata dalla frustrazione accumulata dopo notti insonni, la giurisprudenza è chiara: chi si fa giustizia da solo, anche senza voler fare male, può commettere un reato. La Corte di Cassazione, con una storica sentenza (n. 39869/2013), ha stabilito che versare acqua dalla finestra su persone che disturbano può integrare il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, previsto dall’art. 393 del Codice penale. Questo vale ogni volta che il gesto è potenzialmente dannoso o idoneo a imbrattare. E non solo: in certi casi si può configurare anche il reato di getto pericoloso di cose, regolato dall’art. 674 del Codice penale, se il liquido è considerato atto a molestare o offendere chi lo riceve.

E se si tratta solo di acqua pulita, senza cattive intenzioni?

Anche in questo caso, la situazione è più complicata di quanto appaia. Se l’acqua lanciata non provoca alcun danno o imbrattamento, potrebbe non integrare un reato penalmente rilevante. Tuttavia, la valutazione spetta sempre all’autorità giudiziaria. Il punto centrale, infatti, non è solo la “purezza” del liquido, ma la finalità con cui è stato usato e il contesto in cui il gesto si è verificato. In linea generale, la legge italiana vieta di rispondere a un’illegalità con un’altra azione potenzialmente illegittima. Il concetto chiave è che la tutela dei propri diritti deve avvenire solo attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento, come i ricorsi civili o l’intervento delle forze dell’ordine. Tentare altre vie rischia di peggiorare la propria posizione, mettendo il cittadino nella condizione di passare dalla parte del torto.

Quali alternative legali esistono per chi subisce schiamazzi?

La strada corretta è quella del diritto. Se il disturbo proviene da un locale specifico, è possibile citare il responsabile in sede civile chiedendo la cessazione della condotta e un risarcimento dei danni. Nei casi più gravi, quando i rumori coinvolgono una pluralità indistinta di cittadini, può configurarsi anche il reato di disturbo del riposo delle persone, punibile ai sensi dell’art. 659 del Codice penale. Se invece gli schiamazzi si verificano in strada e non è possibile identificare i singoli responsabili, ci si può rivolgere al Comune, ritenuto responsabile della mancata vigilanza. In ogni caso, ogni reazione autonoma – anche se pacifica – che comporti un danno, una molestia o un imbrattamento può trasformarsi in un problema legale serio.

Quindi, le secchiate d’acqua sono davvero da evitare?

Assolutamente sì. Anche se la tentazione può essere forte e la frustrazione crescente, reagire con una secchiata d’acqua può avere conseguenze penalmente rilevanti. Il nostro ordinamento non ammette la vendetta privata, nemmeno sotto forma di protesta “bagnata”. Per tutelare la propria tranquillità domestica bisogna affidarsi alle autorità competenti, raccogliere prove (come registrazioni audio o video), segnalare i disagi con denunce o esposti. L’unico modo per risolvere davvero il problema è far valere i propri diritti attraverso i canali legali, anche se i tempi della giustizia non sono sempre immediati. Farsi giustizia da sé, oltre a non risolvere la situazione, può ritorcersi contro.

Ma allora cosa si può fare per vivere in tranquillità senza rischiare denunce?

La risposta sta nella prevenzione e nella conoscenza dei propri diritti. È importante sapere quali strumenti la legge mette a disposizione, a partire dalle norme che regolano le immissioni acustiche e il diritto alla quiete domestica. Spesso, una corretta gestione della questione può partire anche in ambito condominiale, dove non è raro che l’origine del disturbo sia interna alla struttura abitativa. In questi casi, il rispetto della privacy condominiale, l’uso corretto degli spazi comuni e la vigilanza sull’operato di bar, locali o esercizi pubblici possono fare la differenza. E la consapevolezza normativa è il primo passo per evitare liti, processi e soprattutto azioni impulsive che la legge non perdona.

E per quanto riguarda invece la privacy all’interno delle parti comuni?
Scarica il nostro manuale gratuito per essere conforme alla normativa privacy nell’ambito del condominio: https://www.tutelacondomini.it/nuove-linee-guida-privacy-in-condominio/

Autore

  • “Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.

    Visualizza tutti gli articoli

Commenta l'Articolo e interagisci

Sei un Amministratore di Condominio?
Richiedi subito la nostra consulenza gratuita!

Per quali servizi ti interessa la consulenza?
Ricerca nel Sito:

Il Manuale Best Seller dedicato agli amministratori di Condominio!

Il “Manuale di sopravvivenza per la privacy in condominio” è la tua bussola per navigare con sicurezza tra il Diritto Condominiale e il GDPR. Semplifica la gestione dei dati, evita sanzioni e diventa un vero esperto di privacy per il condominio moderno.

“Su TutelaCondomini.it, ogni articolo è frutto dell’esperienza e della ricerca di professionisti, senza l’uso di intelligenza artificiale.

Puntiamo su contenuti autentici e accurati per chi opera nel mondo condominiale, mettendo al centro la qualità e l’apporto umano.

 Anche se impegnativo, crediamo che l’esperienza e la sensibilità delle persone siano insostituibili per garantire informazioni utili e rilevanti per gli Amministratori di Condominio Professionisti.”

“Su TutelaCondomini.it, ogni articolo è frutto dell’esperienza e della ricerca di professionisti, senza l’uso di intelligenza artificiale.

Puntiamo su contenuti autentici e accurati per chi opera nel mondo condominiale, mettendo al centro la qualità e l’apporto umano.

 Anche se impegnativo, crediamo che l’esperienza e la sensibilità delle persone siano insostituibili per garantire informazioni utili e rilevanti per gli Amministratori di Condominio Professionisti.”

“Su TutelaCondomini.it, ogni articolo è frutto dell’esperienza e della ricerca di professionisti, senza l’uso di intelligenza artificiale.

Puntiamo su contenuti autentici e accurati per chi opera nel mondo condominiale, mettendo al centro la qualità e l’apporto umano.

 Anche se impegnativo, crediamo che l’esperienza e la sensibilità delle persone siano insostituibili per garantire informazioni utili e rilevanti per gli Amministratori di Condominio Professionisti.”