Gestire le richieste di accesso dei condòmini alle riprese dei sistemi di videosorveglianza in condominio non è facile. Occorre infatti seguire correttamente alcune regole nel rispetto della privacy. Vediamole insieme.
Alcuni condòmini, di recente, ti hanno chiesto di visionare i filmati delle telecamere condominiali per scoprire l’autore dei danneggiamenti alle loro auto nel cortile condominiale. Ti stai chiedendo pertanto come gestire queste richieste, in modo tale da bilanciare le richieste di sicurezza di alcuni condòmini, con il rispetto della privacy di altri.
In questo articolo, ti forniremo una guida completa e di facile comprensione per aiutarti a gestire correttamente le richieste dei condòmini e tutelare la privacy di tutti, cercando di comprendere in quali casi si possono visionare i filmati delle telecamere condominiali.
Indice
ToggleQuando un condòmino può visionare le immagini delle telecamere?
Non sempre può essere garantito il diritto di accesso dei condòmini alle immagini delle telecamere, ma solo in determinati precisi e per specifiche ragioni. In particolare esistono tre specifiche casistiche in cui un condòmino può richiedere l’accesso alle videoregistrazioni:
1. Responsabile della videosorveglianza nominato dall’assemblea
Se l’assemblea condominiale ha nominato un condòmino come responsabile della videosorveglianza (casistica non troppo fequente), questo avrà il compito di:
- Gestire il sistema nella sua interezza, badando al mantenimento, alla conservazione delle riprese e al rispetto della normativa vigente;
- Seguire le disposizioni stabilite dall’atto di nomina, che dovrà specificare i compiti e le responsabilità del responsabile.
2. Interesse legittimo a seguito di un evento specifico
Un condòmino può richiedere l’accesso alle immagini se ha un interesse legittimo a visionarle, ovvero una ragione valida e documentabile. Un tipico esempio è il caso di un furto avvenuto nella sua proprietà. In questa circostanza, il condòmino dovrà presentare una richiesta scritta all’amministratore o al responsabile del trattamento dei dati, allegando la documentazione che attesti il suo interesse legittimo, come ad esempio:
- Denuncia alle forze dell’ordine;
- Querela;
- Atti di indagine difensiva;
- Documentazione relativa alla difesa in giudizio.
3. Visione delle immagini che riguardano il condomino stesso
In quanto co-titolare del trattamento dei dati personali, il condòmino ha diritto di visionare le immagini che lo riguardano, anche se registrate da telecamere condominiali. Tuttavia, questo diritto non è assoluto e deve essere bilanciato con il rispetto della privacy degli altri condòmini. In concreto, ciò significa che le immagini che riguardano altri soggetti dovranno essere oscurate, in modo da renderli non riconoscibili.
Come gestire le richieste di accesso alle immagini delle telecamere condominiali?
La richiesta di accesso alle immagini da parte del condòmino deve essere presentata in forma scritta, con la massima dettaglio e precisione. La richiesta dovrà specificare:
- Il periodo e la fascia oraria dell’evento di interesse;
- Le motivazioni che giustificano la richiesta.
L’amministratore o il responsabile del trattamento dei dati, ricevuta la richiesta, ha il compito di bilanciare il diritto del condomino all’accesso alle immagini con il rispetto della privacy degli altri condòmini e gli obblighi derivanti dalla normativa sulla tutela dei dati personali.
Esempio:
Un condòmino, ha subito un furto nel suo appartamento e richiede l’accesso alle immagini di videosorveglianza per identificare i responsabili. L’amministratore, nominato responsabile del sistema di videosorveglianza, dovrà valutare la richiesta e:
- Consentire l’accesso alle immagini pertinenti al furto, permettendo al condòmino di visionare i filmati che potrebbero essere utili per le indagini;
- Oscurare i dati personali degli altri condomini, in modo da tutelare la loro privacy.
L’estrazione e l’oscuramento delle immagini richiedono tempo e competenze specifiche. Pertanto, il responsabile del trattamento dei dati può richiedere al condòmino richiedente un compenso per il lavoro svolto. L’amministratore, inoltre, può inserire nel suo atto di nomina il costo di questa attività, che sarà a carico del condomino richiedente.
La normativa sulla privacy e l’accesso alle immagini di videosorveglianza è in continua evoluzione. È quindi importante per gli amministratori di condominio rimanere aggiornati sugli ultimi sviluppi e seguire le linee guida fornite dal Garante per la protezione dei dati personali.
Conoscere le regole e applicarle correttamente ti permetterà di tutelare i diritti di tutti i condòmini e garantire un utilizzo trasparente e responsabile del sistema di videosorveglianza.
Autore
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“Avvocato già iscritto all’Albo presso l’Ordine degli Avvocati di Torino. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli studi di Torino con tesi in materia di Big Data e rispetto del Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali (GDPR). Specializzato in diritto della privacy, diritto penale e responsabilità civile”.
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